Tutti i Gestori che iniziano la loro avventura nella rete hanno bisogno di regolamentare la loro posizione fiscale, scegliendo di aprire una nuova Partita IVA o di gestire l’Alveare in regime di prestazione occasionale.
In questo articolo troverai più dettagli sulla partita IVA forfettaria e un confronto con la gestione in Prestazione occasionale.
Se vuoi saperne di più sulla gestione di un Alveare come privato, puoi cliccare su questo link.
Questo tipo di regime è stato pensato per agevolare l’apertura delle nuove imprese. Di conseguenza, non può aprire questo tipo di partita iva chi nel corso dei tre anni immediatamente precedenti ha avviato un’ attività artistica, professionale o d’impresa, neppure in forma familiare o associata.
Se la tua è effettivamente una nuova impresa, puoi aprire una P.IVA con codice ATECO 82.99.99 “Altri servizi alle imprese nca”: questo è un codice “generico” che permette di emettere fatture per diversi servizi riservati alle aziende.
La P.IVA in regime forfettario è compatibile con il lavoro dipendente se l’attività è differente e se il reddito da lavoro dipendente non è superiore a € 30.000,00.
Puoi aprire questa tipologia di Partita IVA in versione start-up: ovvero pagando per i primi 5 anni solo il 5% dell’IRPEF e il 15% dopo i 5 anni.
Operando in regime di prestazione occasionale, invece, occorrerà applicare una trattenuta del 20% sui compensi provenienti dalle aziende e, superando la soglia dei 5000€ lordi di guadagno, ci si dovrà iscrivere alla gestione separata INPS che pesa il 25% sul totale.
N.B. Dal 1° gennaio 2024 lo Stato ha imposto a tutti, ad eccezione dei prestatori occasionali l'obbligo di emissione di fatture elettroniche mediante il sistema di interscambio SDI fornito dall'Agenzia delle Entrate. Ti invitiamo a verificare con il tuo commercialista/chi ti affianca nel seguire la contabilità come gestire questo aspetto.
Altri costi per chi opera in regime forfettario:
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INPS (contributi per la pensione): per pagare i contributi avendo un regime forfettario ci sono due possibilità: si può aprire la partita iva come commerciante ed iscriversi alla cassa degli artigiani spendendo 4000€ all’anno fissi oppure iscriversi alla Gestione separata per cui si paga il 25% sul reddito ricalcolato secondo l’indice di redditività, che dipende dal proprio codice ATECO (in genere 78% o 67%).
- IRPEF: l’IRPEF pesa il 5% reddito ricalcolato secondo l’indice di redditività i primi 5 anni e poi 15% dopo i 5 anni.
- Non è possibile scaricare le spese come con una Partita IVA ordinaria (es: ristrutturazione/spese mediche)
- Commercialista: il costo di un commercialista varia tra i 500€ / 700€ l’anno ma non è obbligatorio averlo, in quanto la contabilità è semplificata. Ci si può rivolgere per la creazione del modello unico al CAF (40€ circa l’anno)
- Bolli: 2 euro da applicare su ogni fattura superiore ai 77,74 €
- È necessario versare un acconto per le tasse a novembre e il saldo a giugno.
- Limiti: non si possono superare gli 85.000€/anno. Se succede, l’anno successivo la Partita IVA passa in ordinario
- Apertura con lavoro dipendente: si deve fare attenzione agli orari; l’importante è che sia dimostrabile che si lavora per la seconda attività al di fuori dell’orario (come è il caso di distribuzioni dopo le 18:00 o nel fine settimana, ad esempio)